Vallo della Lucania, Vincenzo Rubano presenta il libro ‘Soldati di pace’
27 febbraio 2015 – 11.53
L’Afghanistan non è solo guerra. È un Paese che oggi, grazie al lavoro dei soldati italiani, guarda il futuro con speranza. Il giornalista Vincenzo Rubano racconterà domani, sabato 28 febbraio, alle ore 17, nella sala multimediale del Comune di Vallo della Lucania, la sua esperienza di inviato in Afghanistan e presenterà il suo libro «Soldati di Pace». All’iniziativa organizzata dalla fondazione «La Casa di Annalaura», interverranno il sindaco di Vallo della Lucania Toni Aloia, il tenente colonnello Gianrico Spinelli del Reggimento Cavalleggeri Guide di Salerno, il colonnello Riccarco Piermarini, comandante provinciale dei carabinieri, il sostituto procuratore generale Renato Martuscelli e il parlamentare Tino Iannuzzi. Introdurrà i lavori il presidente della fondazione «La Casa di Annalaura» Giusy Rinaldi e modererà l’incontro Bonifacio Saturno. Il libro «Soldati di Pace», pubblicato dalla casa editrice «Guida», riporta le storie d’amore e di speranza di tantissimi soldati italiani impegnati nella delicata missione di pace in Afghanistan. Ad aprire il libro la prefazione dello storico inviato di guerra del Tg5 Toni Capuozzo, l’introduzione di monsignor Giovanni D’Ercole (già vicedirettore della sala stampa del Vaticano, attualmente vescovo della diocesi di Ascoli Piceno e conduttore televisivo della rubrica religiosa “Sulla via di Damasco” su Rai 2), e la presentazione del sacerdote anticamorra don Luigi Merola. Il libro di Vincenzo Rubano “è un interessante diario di una guerra lontana – scrive nell’introduzione monsignor D’Ercole – combattuta da soldati di pace a difesa della legalità e della sicurezza delle popolazioni. L’autore di questo agile volume che si legge come un romanzo di avventura vuole far conoscere l’animo di chi si muove nelle trincee e fa risaltare i tratti umani delle persone attraverso le narrazioni della vita quotidiana. Il lettore ha così la viva sensazione di entrare in un teatro di guerra, ben lungi dalle nostre città con tutti i rischi e le peripezie che soltanto chi vi è stato è in grado di percepire appieno». «Il racconto di Vincenzo Rubano è un buon racconto – scrive invece Toni Capuozzo nella prefazione – perché non nasconde nulla: le angosce prima della partenza, la fatica, le debolezze. Diventa più facile per il lettore immedesimarsi non in un inviato di guerra invulnerabile, ma in uno come te, sbattuto al fronte dalla propria incauta curiosità, e alle prese con la propria inevitabile, umana, fragilità».